Contributi, più conveniente regolarizzare contributi Inps non versati

Dal 1° settembre 2024 è in vigore una nuova disciplina per regolarizzare i contributi previdenziali omessi o evasi (D L n. 19/2024 convertito con la legge n. 56/2024) si rammenta che, le nuove sanzioni sono applicabili alle violazioni commesse dal 1° settembre e pertanto le precedenti non fruiscono del “nuovo” beneficio.
Le nuove disposizioni rimodulano le sanzioni, se il ritardo non supera i 120 giorni, rendendole più convenienti, si tratta in un certo senso di un ravvedimento operoso previdenziale che può essere effettuato spontaneamente o anche a seguito di un accertamento ispettivo.
E’ necessario rammentare la differenza tra omissione e evasione contributiva, difatti la sanzione è differenziata per le diverse tipologie di inadempienza.
L’omissione contributiva si configura nell’ipotesi del solo mancato pagamento dei contributi da parte del datore di lavoro, e il corretto svolgimento di tutti gli obblighi quali le denunce e registrazioni obbligatorie necessarie che derivano dal rapporto di lavoro.
L’evasione ricorre ogni volta vengano meno gli obblighi derivanti dal rapporto di lavoro oltre il mancato pagamento dei contributi, a titolo esemplificativo la mancata presentazione delle denunce mensili (Uniemens), e in ogni caso ogni azione che tenda a mascherare l’obbligo contributivo.
Chiaramente essendo le mancanze di gravità diversa le sanzioni applicate hanno un “peso” differente.
Di seguito riportiamo gli aspetti principali della nuova disciplina sanzionatoria.
Nel caso di omissione del versamento di contributi il contribuente può ravvedersi entro 120 giorni dalla scadenza, fruendo del pagamento della sanzione ridotta e assimilata alla misura del tasso Bce (4,25% attualmente in atto) senza ulteriori sanzioni.
Qualora, invece sia stato emesso dall’Inps un avviso di pagamento o un accertamento, se versa entro 30 giorni quanto contestato dall’ente di previdenza fruisce della riduzione delle sanzioni al 50%.
Nell’ipotesi di evasione le sanzioni ricalcano di fatto la normativa vigente e trattandosi di ben altra inadempienza le multe applicate sono molto più onerose e articolate.
E’ dovuta una sanzione civile, in ragione d'anno, pari al 30% e fino al 60% dei contributi o premi evasi, entro la scadenza di legge, se la denuncia della situazione debitoria è effettuata spontaneamente, e in ogni caso prima di contestazioni o richieste da parte degli enti e comunque entro 12 mesi dal termine stabilito per il pagamento dei contributi o premi, è dovuta una sanzione pari al tasso Bce maggiorato del 5,5%, sempre che il versamento sia effettuato entro 30 giorni da quando rilevato aumentato al 7,5%, sempre che il versamento venga effettuato in unica soluzione entro 90 giorni, superati i termini di cui sopra le sanzioni tornano ad essere applicate in forma piena.
E’ possibile effettuare il pagamento in forma rateale (fino ad un massimo di 24 rate) dei contributi non versati con l’applicazione delle sanzioni ridotte (tasso Bce più, rispettivamente, il 5,5 o il 7,5% a seconda del pagamento entro 30 o 90 giorni) tuttavia è subordinato al versamento della prima rata, e in caso di mancato o d’insufficiente o tardivo pagamento di una delle successive rate accordate l’Inps applicherà in modo automatico la misura intera della sanzione (30%).
03/10/2024
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