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Regolarità contributiva e agevolazioni previdenziali



Con il presente approfondimento faremo il punto sul Durc (documento unico regolarità contributiva) interno e sul perché è importante che i datori di lavoro siano in regola con la contribuzione per mantenere le condizioni poste alle aziende per fruire degli sgravi.


Difatti in alcuni casi il durc interno irregolare determina una richiesta dall’Inps di restituzione dei benefici utilizzati dalle aziende.


Con il Messaggio n. 3184 del 2016 l’Inps aveva già preannunciato l’avvio di una procedura per garantire che i sistemi di verifica usati per definire la condizione di regolarità, sancita dalle norme sul Durc “interno” (articolo 1, comma 1175, della legge 296/2006), fossero allineati al nuovo impianto di controlli della regolarità contributiva tramite la piattaforma Durc online, regolato dalla circolare 126/2015.


Il Durc “interno” è appunto il documento richiesto ai datori di lavoro per fruire di benefici normativi e contributivi, definito interno perché gestito dall’Inps per i benefici di competenza dell’Istituto, senza emettere alcuna documentazione.


Il requisito generale riferito a tutte le tipologie di beneficio normativo o contributivo sul lavoro è il possesso del Durc, condizione che si traduce, oltre che nel rispetto degli obblighi contributivi, anche nell’osservanza degli accordi e contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali, laddove sottoscritti.

Per effettuare i controlli sulla regolarità contributiva, l’Inps si serve della procedura che immette autonomamente nel portale Durc online le istanze di verifica, come qualunque altro soggetto abilitato, attivandole per tutte le denunce Uniemens,- dichiarazione telematica mensile predisposta per la comunicazione dei dati contributivi dei lavoratori- per le quali risultino in stato «emesso» note di rettifica con la causale «addebito art. 1, comma 1175, della legge 27 dicembre 2006, n. 296» e in relazione alle quali non sia mai stato notificato il preavviso di Durc interno negativo.


I datori di lavoro che si trovino in questa condizione dovranno quindi prestare attenzione a sanare le proprie posizioni debitorie (anche con istanza di dilazione) per non incorrere nel disconoscimento dei benefici.

In pratica l’Inps effettua un monitoraggio della condotta del datore di lavoro per quanto riguarda i la posizione aziendale con particolare attenzione sull’obbligo più importante del versamento dei contributi previdenziali, per mantenere sotto controllo la situazione l’istituto utilizza un sistema simile ad un semaforo stradale.


Il datore di lavoro che fruisce di benefici normativi e contributivi richiesti e concessi dall’Inps, deve avere il semaforo verde che nei fatti determina la correttezza nel versamento dei contributi.

Con il semaforo giallo infatti scatta il preavviso di DURC interno negativo, l’Inps trasmette via PEC, una comunicazione “che fotografa” un’inadempienza e chiede di regolarizzare la posizione onde evitare il semaforo rosso e la perdita di tutte le agevolazioni contributive nel mese contestato. E in alcuni casi anche nei mesi precedenti.

I semafori sono consultabili attraverso il cassetto previdenziale aziende.


In ogni caso il durc interno effettua una valutazione esclusivamente formale della posizione dell’azienda difatti nel caso di un accesso ispettivo non basta il durc per attestare la correttezza contributiva ma i controlli nel caso specifico diventano sostanziali e in presenza di illeciti contributivi, non verificabili solo con il controllo formale, potrebbero essere revocati in ogni caso i benefici usufruiti.

 

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