Buoni pasto: nuove soglie esenzione dal 2020
Uno degli articoli della prossima finanziaria in corso di approvazione modifica in termini peggiorativi il trattamento previdenziale e fiscale dei buoni mensa cartacei concessi ai lavoratori.
L’importo detassato di tali buoni pasto viene ridotto da 5,29 a 4 euro giornalieri a partire dal 1° gennaio prossimo.
Le aziende che distribuiscono ticket cartacei da 5,29 euro, o di importo superiore e continueranno a farlo anche nel 2020 dovranno tenerne conto in busta paga.
L'aumento di imponibile potrebbe essere di circa 325 euro su base annua, con maggiori trattenute fiscali e previdenziali che possono variare, a seconda della retribuzione del dipendente, con un valore medio intorno a 130 all'anno, oltre alle addizionali comunali e regionali.
Inoltre le aziende dovranno considerare l'aggravio Inps a loro carico, variabile in base al settore, ma che dovrebbe aggirarsi intorno agli 85 euro annui per ogni lavoratore.
Al fine di evitare l’aggravio di tassazione, il datore di lavoro potrebbe ridurre a 4 euro il valore dei buoni cartacei che consegna ai lavoratori oppure passare ai buoni elettronici. Difatti, il Ddl modifica l'articolo 51 comma 2, lettera c, del Tuir anche nella parte relativa alla soglia di esenzione dei ticket elettronici che viene elevata da 7 a 8 euro al giorno.
Chiaramente una riduzione del buono riconosciuto potrebbe non essere ben “digerita “ dai lavoratori.
Alla luce delle nuove disposizioni in materia di buoni pasto è consigliabile per le aziende, dal prossimo anno, la gestione elettronica dei ticket difatti con tale opzione resta immutata l’esenzione fino a 5,29 euro e rende ulteriormente più conveniente il formato elettronico aumentando il limite di esenzione di un ulteriore euro rispetto alla situazione attuale.
Per quanto sopra qualora si intenda passare alle gestione dei tickets con il metodo elettronico è opportuno che le aziende si attivino per tempo per poter essere “pronte” dal prossimo primo gennaio.
