Novità decreto legge "Rilancio"
Nella serata di mercoledì scorso è arrivata l’ufficialità del testo del decreto Rilancio, il testo è molto articolato e si compone di oltre 250 articoli e contiene i dettagli delle novità introdotte per far fronte al perdurare della situazione di emergenza sanitaria nazionale.
Al momento è ancora “difficoltoso” valutare correttamente tutte le disposizioni contenute nei molteplici articoli, ma viste le sollecitazioni di questi giorni pervenuteci da aziende e lavoratori riteniamo di potere iniziare ad estrapolare le prime indicazioni.
Il decreto si articola in diverse sezioni e affronta molteplici argomenti nell’ambito di “aiuti” alle imprese e di sostegno al reddito delle persone.
Nello specifico ci atterremo esclusivamente ad analizzare le norme che in un modo o in un altro hanno un impatto nella gestione dei lavoratori dipendenti e categorie assimilate, al momento, ed in attesa sia dell’approvazione parlamentare del decreto che delle norme di attuazione delle diverse disposizioni, riportiamo in modo sintetico quanto in corso di approvazione.
Chiaramente essendo un decreto Legge che necessita dell’approvazione dei rami parlamentari, che dovranno tra l’altro dare via libera alla copertura finanziaria, non è possibile escludere che ci possano essere modifiche e variazioni delle norme.
Pertanto di seguito elenchiamo i punti presi in considerazione, nei prossimi giorni, quando saranno pubblicate le norme di attuazione dagli istituti competenti, procederemo all’approfondimento dei diversi articoli del dispositivo.
Sarà nostra cura tenervi informati ed eventualmente “correggere” alcune eventuali imprecisioni di interpretazione delle disposizioni.
Bonus partite IVA da 600 a 1.000 euro
Tra le novità più attese all’interno del decreto Rilancio spicca il bonus per le partite IVA, rinnovato a 600 euro, 1.000 nel caso in cui si dimostrasse di aver registrato perdite superiori al 33% rispetto al fatturato dello stesso periodo nel 2019.
Nuove indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19
Proroga cassa integrazione
La cassa integrazione viene prorogata di ulteriori 5 settimane, per chi abbia già fruito delle nove precedenti, nel periodo che va dal 23 febbraio al 31 agosto 2020.
È possibile altresì richiedere ulteriori quattro settimane per il periodo che va dal 1° settembre al 31 ottobre 2020.
Proroga Naspi
A sostegno di chi percepisce l’indennità di disoccupazione, la misura dedicata alla Naspi all’interno del decreto Rilancio prevede la proroga dell’assegno per due mesi per chi ha l’indennità in scadenza.
Stop licenziamenti
I datori di lavoro non potranno licenziare i propri dipendenti per almeno altri tre mesi, tranne i casi di licenziamento per giusta causa.
Bonus colf e badanti a 500 euro
A sostegno di colf e badanti che hanno visto diminuire drasticamente il proprio lavoro a causa delle misure di lockdown e distanziamento sociale, il nuovo decreto prevederebbe l’estensione del bonus fino a 500 euro.
Reddito di emergenza
Il reddito di emergenza, i cui dettagli vengono definiti all’interno del decreto Rilancio, prevede un sostegno economico per le famiglie che non ne percepiscono già alcuno e possono dimostrare di avere un ISEE inferiore al tetto di 15.000 euro. La durata del reddito di emergenza è di due mesi e l’importo del sostegno va da un minimo di 400 euro a un massimo di 800 euro.
Aumento permessi 104
All’articolo 24 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, sono apportate le seguenti modificazioni:
al comma 1 sono aggiunte le seguenti parole: “e di ulteriori complessive dodici giornate usufruibili nei mesi di maggio e giugno 2020.”
Bonus baby sitter a 1.200
Nel decreto Rilancio si fa spazio il bonus baby sitter, che raddoppia da 600 euro a 1.200 euro per figli di età inferiore ai 12 anni, limite che si annulla in caso di figli disabili, il bonus può essere utilizzato anche per pagare centri estivi.
Proroga congedo parentale
Il decreto conferma il congedo parentale retribuito al 50% per i genitori con figli di età non superiore ai 12 anni, sino al 31 luglio, per un massimo di 30 giorni, che potranno essere fruiti in modo continuativo o frazionato.
Smart working per i genitori
Fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da COVID–19, i genitori lavoratori dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio minore di anni 14, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o che non vi sia genitore non lavoratore, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile anche in assenza degli accordi individuali, a condizione che tale modalità̀ sia compatibile con le caratteristiche della prestazione.
Sanatoria migranti
Il decreto prevede la possibilità di regolarizzazione i lavoratori già presenti sul territorio italiano, ed il rilascio di un permesso di soggiorno temporaneo valido solo nel territorio nazionale della durata di sei mesi dalla presentazione dell’istanza, per chi ha già in passato avuto un contratto di lavoro in settori ben definiti, come agricoltura, zootecnia, assistenza alla persona e assistenza domestica e con un permesso di soggiorno scaduto tra il 31 ottobre 2019 e il 31 gennaio 2020.