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Bonus assunzioni 2021, parametri per la fruzione


Gli incentivi alle nuove assunzioni previsti dalla legge n. 178/2020 (bilancio 2021), sono sottoposti ad una serie di condizioni che rischiano di vanificarne l’efficacia per cui sono stati istituite queste agevolazioni.

A fronte di una “buona disposizione” per incentivare l’assunzione di giovani, donne o lavoratori del sud, non possiamo fare a meno di “accendere un faro” sui vincoli in alcuni casi veramente di difficile attuazione tanto da scoraggiare anche le imprese più virtuose.

In questo contesto, da tempo aziende ed esperti pongono sul tavolo la questione della giungla degli incentivi, che il più delle volte vengono concessi senza una reale pianificazione e risultano sovrapposti, disorientando così il datore di lavoro o, peggio ancora, spingendolo a non usufruirne per il rischio di doverli restituire.

Anche la legge di bilancio 2021 non è esente da questo destino, difatti gli interventi per promuovere le nuove assunzioni sono sostanzialmente due:


- l’agevolazione riservata agli under 36 per chi aspira a sottoscrivere il primo contratto a tempo indeterminato, anche attraverso la trasformazione di contratti a termine;

- l’agevolazione per assumere donne che sono uscite dal mercato del lavoro.

L’assunzione di giovani under 36 anni non rappresenta una novità introdotta dalla legge n. 178/2020, ma una riproposizione di una disposizione già varata con la legge n. 205/2017.


In pratica la norma prevede che l’incentivo Under36 abbia una durata massima di 36 mesi (48 al sud) e che sia pari al 100% della contribuzione a carico del datore di lavoro, nel limite massimo di 6mila euro su base annua.


Per quanto concerne il Bonus Donne disoccupate la durata dello stesso è pari a dodici mesi, elevabili a diciotto in caso di assunzione o trasformazione a tempo indeterminato.


Le condizioni da rispettare per ottenere il beneficio sono riportate di seguito, e sicuramente alcuni vincoli sembrano di difficile applicazione pratica, in ogni caso ecco sinteticamente i parametri:


- Bonus under36: Per ottenere il bonus under 36, secondo quanto spiegato dall’Inps con la circolare n. 57/2020, l’assunzione non deve violare il diritto di precedenza alla riassunzione di un altro lavoratore, attenzione perché tale condizione vale anche nel caso dell’utilizzo di un lavoratore con il contratto di somministrazione, l’utilizzatore non abbia preventivamente offerto la riassunzione al lavoratore titolare di un diritto di precedenza può far decadere l’agevolazione. Inoltre, per l’agevolazione under36 il lavoratore non deve aver mai avuto nella sua storia lavorativa rapporti di lavoro a tempo indeterminato (anche con datori di lavoro diversi da quello che procede all’assunzione);

- Bonus Donne disoccupate: mentre per l’assunzione di donne disoccupate tale vincolo viene meno, e di fatto è sostituito da un'altra clausola che prevede che l’assunzione debba generare un incremento netto rispetto alle unità lavorative occupate nei dodici mesi precedenti la costituzione del rapporto, parametrato mese su mese.


Peraltro, non è mai stato chiarito se, ad esempio, a fronte di 100 nuove assunzioni agevolate, qualora venisse violato il diritto di precedenza per un solo lavoratore, si perderebbero tutti gli incentivi o solo quelli relativi ad un singolo lavoratore.

A questo deve aggiungersi che l’azienda non deve avere in atto sospensioni dal lavoro connesse a una crisi o riorganizzazione aziendale per il medesimo inquadramento dei lavoratori incentivati.

Inoltre, è necessaria la regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale, l’assenza di violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge, nonché il rispetto degli accordi e contratti collettivi.

Sull’aspetto sopra citato è necessario specificare, senza sorta di dubbio, che le aziende che formalmente operano nella correttezza di “facciata” ma che viceversa “mascherano” alcune poste retributive con voci diverse e non imponibili e/o comunque non svolgono le prassi contributive corrette possono incorrere nella perdita del diritto e nella conseguente restituzione delle somme poste a credito per l’agevolazione stessa.

Infine, dopo aver superato gli ostacoli sopra indicati, l’azienda potrà beneficiare dello sconto contributivo se non ha proceduto nei 6 mesi precedenti l’assunzione, né proceda nei 9 mesi successivi alla stessa, a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi.

Per le assunzioni delle donne, oltre alle condizioni sopra indicate, gli incentivi non spettano se l’assunzione costituisce attuazione di un obbligo preesistente stabilito da norme di legge o dalla contrattazione collettiva.

 

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